LA PITINA CHE ARRIVA DAL PASSATO.

Anticamente sulla superfice della Pitina, che veniva conservata per diversi mesi, fiorivano le muffe, bianche e soffici come il talco. La nonna, custode del camarin (antica dispensa, locale fresco e asciutto dove si conservava il cibo), prima di servire la Pitina a tavola, spazzolava le muffe e la lavava con acqua e aceto. Le Pitine, in quegli anni raramente si consumavano tal quali, di solito venivano servite sminuzzate e cotte nel brodo di polenta. Questo succedeva per il fatto che erano poche e il periodo invernale era lungo, per cui una Pitina doveva bastare per la cena di tutta la famiglia.


OGGI

COME LA PREPARIAMO:

La “PITINA STORICA®”, dopo circa quaranta giorni di stagionatura, viene lavata asportano le muffe e la farina che la ricopre, quindi si asciuga e poi viene immersa nel vino Refosco per circa 10-15 minuti, lasciata riposare per un giorno quindi confezionata pronta per essere consumata tal quale.

Affettare e....  buon appetito!!!.



 
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Pitina STORICA®

“Pitina della Valtramontina®” - “Pitina Storica®” - “Pitina Tradizionale®” sono marchi registrati dalla

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